venerdì 6 maggio 2016

#NoDietDay


Navigando su internet si viene a conoscenza di iniziative e attività di ogni genere, alcune delle quali tristemente necessarie.
Questa mattina ho scoperto che il 6 Maggio viene celebrato il "No Diet Day", in pratica una giornata riconosciuta a livello internazionale per dire "No!" allo stress da bilancia.

Sebbene per quanto mi riguarda ogni scusa sia buona per onorare una qualsiasi ricorrenza, trovo incredibilmente triste che anziché dedicare una giornata al "Primo tulipano piantato" si debba segnare una specifica data sul calendario per vivere con un po' di serenità le proprie "ciccette".

Questa iniziativa nasce in Inghilterra e prende rapidamente piede nel resto del mondo. Il motivo? Non ha niente di allegro, tanto per cominciare, e, a riprova che se vivessimo più serenamente ciò che siamo esternamente saremmo tutti più gentili, l'ideatrice, Mary Evans Young, ex anoressica, ha sentito la necessità di metterlo "nero su bianco" dedicandogli una giornata dopo che una ragazza si era tolta la vita a causa delle vessazioni cui era costretta per i suoi chili di troppo. E' stata ritagliata una giornata appositamente per far sentire a proprio agio tutti quelli che vedono un qualunque dolcetto come il loro peggior nemico, fissandolo con l'occhio bionico che mostra, appena sopra la glassa, le calorie che contiene, il tempo che ci vorrà per smaltirlo, il posizionamento di quei carboidrati sul nostro corpo (nel mio caso il più delle volte si tratta delle cosce, sob!) e tutto il resto.




Come sempre in discussione non c'è la salute ma l'autostima.
Accettare il proprio peso, non discriminare né prendere in giro chi non è identico a noi, semplicemente far vivere sereni per vivere sereni.
Davanti questi concetti semplici, alla base del mio pensiero e di questa giornata, talmente ben radicati in quella che reputo la normale e dovuta base di una società moderna, non ho potuto fare a meno di chiedermi: davvero abbiamo bisogno di una specifica data sul calendario per non odiare gli altri (o noi stessi)? 
Per non ridere di chi ci circonda, per non rovinare la giornata degli altri, sperando che così facendo "gli altri" non notino le nostre pecche?
Siamo tutti diversi e se siamo in salute, abbiamo solo bisogno di ritagliarci la nostra serenità, possibilmente senza far diventare necessario il trasferimento di ogni singolo individuo esistente, su isole deserte per evitare cattiverie reciproche e pregiudizi.

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