giovedì 6 agosto 2015

Orgoglio (CURVY) e pregiudizio - Parte II

Ci tengo a precisare che la mia non è una campagna a favore dell'obesità o del finto buonismo che spesso ne consegue, intenta a contrapporsi a slogan tipo "la cellulite è una malattia" (con annesso il forte desiderio di attaccarci sotto la foto di un malato di CPRS o di SLA), la mia intenzione è aiutare chi come me si è buttato giù per tanto tempo, perché se è vero che l'obesità porta con sé problematiche a livello di salute, è altrettanto vero che spesso pur facendo movimento e seguendo uno stile alimentare sano, non si riesce a rientrare nei canoni estetici che ci vorrebbero tutte come pali di scopa con le tette.

Per questo motivo (o perché semplicemente si è ciccione ma senza riportare problemi di salute rilevanti e non si vuole subire lo stress mediatico che ci impone un determinato livello di magrezza), si può imparare a valorizzare ciò che si ha e basta. Più che una pesante coperta di buonismo che fa chiudere gli occhi davanti alla realtà, vorrei percorrere la strada dell'accettazione di sé, per permetterci di vivere in modo sano la nostra vita, sia che ci sia un punto del nostro corpo che proprio non ci piace (nel mio caso sono le braccia!), sia che pur avendo raggiunto il peso forma continuiamo a vederci sfatte e a vestirci di conseguenza come delle sciattone. In questo, scegliere uno stile che ci piace aiuta, perché, ad esempio, se abbiamo fianchi pronunciati lo stile retrò ci calzerà a pennello e impareremo a vedere che anche i nostri punti critici, inseriti nel giusto contesto, fanno la loro figura.
Le passerelle sono piene zeppe di idee rubate per strada o saccheggiate dal passato, perché quindi non possiamo farlo anche noi?
Magari non entrerò mai in un abito Givenchy, ma se quello stile mi rappresenta, posso trarne ispirazione e, successivamente, sicurezza nelle movenze conseguita in riflesso imparando a stare bene con il proprio corpo e con ciò che si indossa. 

Non una crociata "pro obesità", ma una ferma intenzione, quella di favorire l'amore verso sé stessi.

Una volta un ragazzo mi ha detto: <<Anche se hai le cosce grosse, sei carina.>> beh, grazie tante! Con quella premessa, non solo mi ha fatto venire voglia di infilarmi in bocca una barretta di cioccolato formato famiglia immergendola prima nel miele e poi negli orsetti gommosi (un po' per affogare il dispiacere di quella cruda realtà, un po' per fargli un dispetto, quasi come a dire <<Io le voglio così le mie cosce, cosa credi? Infatti devo incrementare spesso altrimenti perdono centimetri!>>), successivamente, riflettendoci a mente fredda, ho capito che si aspettava un ringraziamento per quel complimento a metà, ma soprattutto che probabilmente una pozzanghera era più profonda di lui.
In verità, sebbene affogare i dispiaceri nel cibo in pieno stile Bridjet Jones sia facile, non è un dispetto per gli altri e fa male solo a noi. Quel ragazzo ignorava -semplicemente per disinteresse- che seguivo una rigida dieta e che faticavo a perdere centimetri. 
Ecco uno dei tanti modi per far sentire una donna come un pezzo di carne esposto su un banco al mercato.

La bellezza non ha taglia, lo stile ce lo creiamo noi. Questo è il messaggio che l' Orgoglio Curvy contiene per me.

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