lunedì 23 novembre 2015

Quando le persone dovrebbero tapparsi quella dannata bocca?


Forse la domanda più giusta da fare sarebbe: "quando le persone si fermeranno a riflettere sulle cose, anziché scegliere a piè pari se sono a favore o contrarie?"

In questo periodo c'è un riverbero di gente che critica più o meno aspramente il "popolo curvy", sbuffando al solo pensiero di questa moda/tormentone che li perseguita come una canzone estiva dal ritornello orecchiabile in cui ci si imbatte in continuazione.
I più incattiviti sono gli ex ciccioni: alla sola idea di qualcuno che possa accettare e amare un corpo non proprio filiforme, sembrano andare in tilt. Probabilmente penseranno che come hanno fatto loro, rimboccandosi le maniche e gettando le tavolette di cioccolata al triplo caramello, dovrebbero fare gli altri per diventare socialmente accettabili e, per così dire, "normali"; senza fingere che ci si piace così come si è, perché non è concepibile che davvero ci si piaccia "in quello stato"!


La cosa che più mi preme sottolineare, non chiara alla maggior parte delle persone, è che l'"orgoglio curvy" non è un concetto creato per idolatrare uno stile di vita che prevede diabete, infarti in giovane età, panetti di cellulite e fiaschi d'insulina.
Siamo persone comuni che tentano di dare il meglio di loro e, laddove possibile, una dritta o un suggerimento nei limiti di quello che conosciamo, ovvero vivere con qualche curva in più.
Non siamo un esercito di pazzi esaltati strafatti di zuccheri semplici, convinti che nutrirci di patatine fritte e di ciambelle a colazione, pranzo e cena, sia la cosa giusta da fare perché "grasso è bello!" o perché dimagrire è troppo difficile e la palestra -si sa- è una scocciatura.
Ci sono alcune icone curvy che seguono un comune regime alimentare privo di eccessi, altre che fanno attività fisica e altre ancora che pensano che "se di qualcosa devo morire non voglio che accada dopo novant'anni trascorsi a nutrirmi di solo merluzzo bollito e biete lessate. Voglio mangiare quello che mi piace per tutto il resto del tempo che mi resta da vivere, fossero anche solo 3 anni a partire da oggi."


Quale che sia lo stile di vita di ognuno di noi, si tratta di scelte talmente personali che trovo ingiusto criticare. Il fondamento su cui si basa la scelta di aprire un blog di questa tipologia, è talmente delicata  che si eleva dalle critiche severe di chi boccia il fenomeno liquidando il tutto con commenti beceri e ignoranti.


Alla base di un curvy blog c'è la voglia di far sapere ad altri che non sono i soli a vivere questa realtà, che non bisogna necessariamente disprezzare il proprio corpo se non risponde ad una dieta, che ci si dovrebbe amare e basta, per quello che si è: biondi, bruni, bassi, lentigginosi, con gli occhiali o con qualche chilo in più.

Con questo non voglio trincerarmi dietro la giustificazione "io sono così e non ci posso fare niente", detesto l'idea stessa che qualcuno possa arrivare a pensare una cosa simile in qualsiasi campo della vita, perché credo che ci si possa migliorare sempre e anche solo dire una cosa del genere ci crea un limite mentale non indifferente; voglio però dire che ognuno ha il diritto di vivere come crede, e se qualcuno riesce ad accettarsi pur non vivendo una realtà perfetta, beh, quella persona va apprezzata e presa da esempio.
Perché dare per scontato che chi è grasso è malato? Perché dobbiamo vivere di ideali imposti dagli altri?
Probabilmente se cartelloni pubblicitari e passerelle di alta moda fossero piene di uomini e donne di tutte le etnie e di ogni taglia, non si sentirebbe altrettanto il peso della diversità.


Pur raggiungendo lo stesso peso di una top model taglia 38, dubito che sarei uguale a lei semplicemente perché siamo due persone differenti.


Non dovrebbe esistere un canone di perfezione, le donne coesistono tutte in questo mondo, tutte diverse tra loro e tutte, abbiano loro i polpacci grossi, la vita sottile, il seno piccolo o il collo lungo, sono belle, seppur di una categoria differente dalle altre, non si possono paragonare né vestirsi allo stesso modo, ma non credo che una come me sia meno bella solo perché la minigonna non è il capo che meglio la valorizza.
Il bisogno di idealizzare un determinato modello fisico, alla luce di come questo gusto sia cambiato nei secoli e a seconda di quale parte del mondo si occupi, è ridicola.
Esiste solo ed unicamente il gusto personale di ogni individuo.


Per forza, alle soglie del 2016, si sente ancora il bisogno di sminuire qualcun'altro per sentirsi esteticamente "in regola"? Da quando "grasso" è sinonimo di "stupido" e "magro" di "intelligente"?

Sarebbe bello se si lasciasse vivere gli altri con la libertà di scelta che tutti pretendiamo, in ogni ambito della vita, senza giudicare o nasconderci dietro la falsa preoccupazione per la salute altrui. Anche qualora fossimo tutti medici, non sarebbe un nostro dovere mettere il becco in faccende che non ci riguardano perché se una persona vuole fumare, se vuole iniettarsi lo strutto endovena o se sceglie di fare sport ogni giorno della sua vita in pantaloncini anche sotto il diluvio universale, sono scelte di quella persona e se non chiede consiglio, non è nostro compito commentare. Se anche quella persona fosse affetta da obesità o da altre patologie, non scegliendo di sua spontanea volontà di cambiare, il sentirsi ripetere che il suo stile di vita non va bene, non le gioverà certamente.
Se invece si arriva a giudicare gli altri solo per i tratti estetici, senza neanche preoccuparsi della salute, è ancora peggio. Nessuno sa cosa si agita dentro la persona criticata, il motivo per cui è arrivata ad essere in quel modo e il perché non voglia, per un motivo o per un altro, cambiare.

Cosa ci importa se una ragazza dai fianchi larghi dà consigli ad un'altra ragazza con una similare fisionomia? Se gli dà qualche suggerimento per valorizzarsi stimolandola a non buttarsi via e facendole accettare il suo corpo a prescindere dai fattori che l'hanno portata ad averlo in quel modo?

La verità è che farsi i fatti propri, se anche non fosse sufficiente a farci vivere 100 anni, certamente farebbe diminuire le probabilità di essere (volutamente) schiacciati da una cicciona arrabbiata perché gli abbiamo fatto la predica senza che ci venisse chiesto!

Nessun commento:

Posta un commento